Escort, Lepore: «Non c'è complotto ma...»
Il procuratore di Napoli: «Abbiamo subito tentativi di delegittimazione».
Il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore.
Il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore, ha risposto a
chi gli chiede se si tenti di delegittimare la procura.
«Qualcuno», ha detto, «ha parlato di complotto, non io, e
quindi sono d'accordo con quello che dice Vietti. Però devo constatare
che ci sono stati attacchi da più parti da singoli e più
persone nei confronti della procura di Napoli». «Hanno tentato
di delegittimare, nel senso di farci perdere credibilità dicendo
che facciamo polveroni ma atti processuali ci danno
ragione».
Secondo Lepore «dopo la decisione del gip di Bari la nostra tesi
non era poi questo polverone, anzi era molto fondata». Il
procuratore ha aggiunto di non sapere ufficialmente quando
è previsto che arrivino le ispezioni degli
ispettori in procura. «So che verranno la prossima settimana
(quella dal 17 al 23 ottobre, ndr)», ha aggiunto.
PM BARI: «NULLA L'ORDINANZA DI RIESAME».
Per il pm di Bari Pasquale Drago, l'ordinanza del tribunale
del Riesame di Napoli che ha contestato a Valter Lavitola il
reato di induzione a mentire è affetta da «nullità
giuridica». Il pm Drago lo aveva scritto nella richiesta di
revoca del provvedimento di arresto a carico di Lavitola,
richiesta respinta dal gip di Bari Sergio Di
Paola che in quell'atto non ha rilevato invece alcuna
nullità. Per questo, quindi, Drago ha chiesto giovedì 13 al
gip un nuovo provvedimento restrittivo.
L'emissione del nuovo provvedimento restrittivo, questa volta
del gip del tribunale di Bari, è attesa entro domenica 16
ottobre, giorno nel quale decade il provvedimento cautelare dei
magistrati campani. Secondo Drago, il Riesame poteva
riqualificare giuridicamente i fatti ma non poteva contestare un
fatto nuovo senza una formale e contestualizzata (anche in
relazione all'epoca dei fatti) richiesta della procura.
Quest'ultima, secondo il pm, era invece stata avanzata dai pm
partenopei durante l'udienza in modo irrituale.
S'INDAGA SU ALTRE FALSE DICHIARAZIONI
GIAMPI. Drago ha anche avviato indagini per stabilire se
Gianpaolo Tarantini ha detto il falso in altri interrogatori a
cui è stato sottoposto dalla magistratura barese. Il controllo
sulla genuinità delle sue dichiarazioni non riguarda solo
l'inchiesta sulle escort portate da Gianpi a casa del
premier, ma si estende quindi anche a tutte le indagini sulla
gestione della sanità pubblica pugliese, alcune delle quali sono
già concluse. Drago ha intenzione di chiedere ai suoi colleghi
pm se ci sono gravi indizi in base ai quali si può sostenere che
le dichiarazioni di Tarantini siano mendaci o reticenti.