Logistica, turismo, acciaierie. Il piccolo Stato del Golfo punta a liberarsi dalla dipendenza dal petrolio. Sfruttando la sua posizione geografica strategica. E la fama di Paese tollerante. L'articolo su pagina99.
Arabia Saudita, Egitto, Bahrain ed Emirati Arabi avevano avanzato 13 condizioni per scongiurare la crisi diplomatica.
L'escalation è figlia di un quadro mediorientale che vede l’asse Mosca-Damasco-Baghdad-Teheran prendere campo. Una tendenza intollerabile per Washington. Che non resterà a guardare.
Scavalcata la linea di successione. Il nuovo erede al trono, Mohammed bin Salman, è anche ministro della Difesa. E vuole ridurre la dipendenza del Paese dal petrolio.
Dall'Iran monta una petizione che chiede di appurare irregolarità sul rilascio di visa all'ambasciata italiana. A pochi mesi dal caso di Erbil. E dopo inchieste su sedi diplomatiche in Africa, Asia e Balcani.
Hacker vicini al Cremlino avrebbero sviluppato un malware, già sperimentato in Ucraina, che può mettere ko contemporaneamente vitali infrastrutture Usa.
Per il grande ayatollah l'instabilità nel Medio Oriente è colpa di Washington e che le «loro dichiarazioni di voler contrastare l'Isis sono bugie».
Repubblicani e Democratici hanno raggiunto un accordo su un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca. Colpiti i fornitori di armi al regime siriano e presunti hacker del Cremlino.
Rohani ha riportato l'Iran tra i player internazionali dell'industria petrolifera. Ma disoccupazione, contrazione del potere d'acquisto e l'isolamento che vuole Trump per il Paese affossano la ripresa.
Una donna a capo di una cellula Isis è stata presa e interrogata. Altri jihadisti catturati vivi. E un terzo commando (bloccato) era pronto a entrare in azione. Il punto su Therean, tra funerali e blitz antiterrorismo.
Lo spargimento di sangue di gente innocente, qualunque ne sia il pretesto, deve essere condannato. Le pratiche dell'Isis vanno chiaramente a beneficio del regime teocratico.
Migliaia di estremisti sunniti reclutati nel Paese. Il sospetto di legami anche con i Mojahedin filo-iracheni. L'enigma di jihadisti arrivati da fuori. Teheran si scopre non poco vulnerabile alla minaccia.
Un attentato dell'Isis colpisce al cuore l'Iran. E la Guardia rivoluzionaria punta il dito sull'Arabia saudita. Destabilizzazione dei piani di soft power con Doha e affari sul gas: cosa c'è dietro la partita del Golfo.
L'espansionismo sciita destabilizza la regione. Come anche le mosse al limite del Qatar. E quelle di Trump. Così il conflitto per procura rischia di trasformarsi in qualcosa di nuovo.
Il 5 giugno lo strappo dell'Arabia con l'alleato qatariota. Ora il primo attentato firmato Isis. Che colpisce luoghi simbolo della capitale iraniana, solitamente blindati. Così il Paese sciita può riscoprire l'instabilità.
Due diversi commando con kamikaze hanno colpito la capitale iraniana. Almeno 12 i morti e una quarantina i feriti. Daesh ha rivendicato gli attentati e pubblicato un video in Twitter.
I sauditi strappano col Qatar, forti dell'appoggio incondizionato del presidente americano. Che con questa mossa si dimostra impreparato. E soffia sul fuoco di nuovi conflitti. Il politologo Parsi a L43.
L'organizzazione dei Paesi produttori di petrolio insieme agli Stati che non ne fanno parte hanno deciso di continuare il taglio della produzione. Ma i mercati non sorridono. E il prezzo scende sotto i 49 dollari al barile.
