A sette anni dalla sua dipartita, il presidente emerito della Repubblica ha 'contattato' la nostra redazione. Dai giudizi sul governo Gentiloni fino alle pagelle a Renzi, D'Alema e Bergoglio, ecco quello che ci ha rivelato.

Giuliano Urbani boccia la strategia di B., che gioca su due tavoli: «Ricorda lo schema del '94, ma così non si va lontano». Dice no alle primarie. E definisce i nuovi volti «velleitari e pretenziosi».

Accapigliarsi per schieramenti e leadership non porterà a nulla. Serve un confronto sulle idee, senza nostalgie uliviste. Meglio guardare alla novità del Brancaccio. Parola di Cofferati.

Il trasferimento del difensore scatena i tifosi della Juve. E alimenta le voci su frizioni nello spogliatoio. L'ex dg Moggi a L43: «Andava venduto all'estero». E sugli screzi con Allegri: «Con me i giocatori rigavano dritto».

Se l'opposizione avesse la meglio, il rischio è che la destra estrema trascini il Paese nella violenza. Per evitarlo, spiega l'esperto di Sud America Moscato, servirebbe una terza forza di chavisti delusi. 

La non-sconfitta di Grillo, la débâcle (negata) di Renzi che paga una politica troppo personalistica. La possibile alleanza con Berlusconi. Analisi della politologa Urbinati sullo scenario post voto.

Negli Usa prende forma un'alleanza di forze democratiche radicali. Che punta a influenzare le politiche dell'Asinello. Come l'omologo repubblicano col Gop. Intervista a uno dei suoi membri, Kay Newkirk.

Scelte timide sulla prescrizione. Mole dei processi non risolta. Intercettazioni coi trojan troppo invasive. Racanelli di Magistratura indipendente critica il governo: «Tanti rischi per un sistema già precario».

Can Dündar pubblicò lo scoop sul traffico di armi dalla Turchia alla Siria: dopo essere scampato a un tentativo di omicidio, ora vive in Germania. A L43 definisce il Sultano un traditore. E mette in guardia l'Europa.

Dagli attacchi della Bbc a Corbyn al voltafaccia del Guardian a May: il voto britannico giocato dai media. Che, per il sociologo Luther-Davies, hanno contribuito a creare il «mito di una premier forte e competente».

Il 28enne è al momento l'unico in corsa per la segreteria dem capitolina. «Per dare spazio a chi non fa parte di alcuna componente», dice. Nel suo programma una opposizione seria ai 5 stelle e ricostruire il partito. Dal basso.

Punge Renzi: «Macron è diverso». Critica l'«immobilismo» del M5s capitolino. E i progetti di voto anticipato. Sul palco di Roma InConTra, l'ex radicale ne ha per tutti. E non nasconde la voglia di tornare in politica.