Delitto Gucci, fine pena per Patrizia Reggiani
Ha finito di scontare interamente la pena detentiva Patrizia Reggiani, condannata a 26 anni di carcere per l’omicidio del marito,...
Ha finito di scontare interamente la pena detentiva Patrizia Reggiani, condannata a 26 anni di carcere per l’omicidio del marito, Maurizio Gucci, ucciso nel 1995 in via Palestro a Milano.
Nel giugno del 2014 la donna, dopo 17 anni di cella, aveva ottenuto l’affidamento ai servizi sociali: ha lavorato nello showroom di alta bigiotteria Bozart.
Come spiegato dall’avvocato Danilo Buongiorno, che ha confermato la notizia, la donna dovrà comparire davanti al tribunale di sorveglianza per regolamentare la sanzione accessoria di tre anni di libertà vigilata.
UCCISO AL LAVORO. Il 27 marzo 1995 Maurizio Gucci, figlio dell’attore Rodolfo Gucci e nipote di Guccio Gucci, il fondatore dell’omonimo marchio di moda, fu ucciso con quattro colpi di pistola da un uomo nell’atrio degli uffici della società Vierse.
Qualche tempo dopo la sua ex moglie, Patrizia Reggiani, fu identificata come mandante dell’omicidio: venne condannata assieme agli esecutori dell’omicidio e all’intermediaria, la «maga» Pina Auriemma.
PROFESSIONE D’INNOCENZA. Reggiani si è sempre detta innocente e ha detto di essere stata ricattata dalle altre persone coinvolte. In un’intervista al Giornale nel novembre del 2014 disse: «Non volevo Maurizio morto, l’avevo amato come una pazza, era il padre delle mie figlie. In quel momento della mia esistenza, però, ero convinta che un essere come lui non fosse degno di vivere. Perché? Non lo dirò mai».