L'attacco del M5s a Repubblica: «Chi la compra finanzia il Pd»
Sul sito del Movimento l'accusa al quotidiano: «Hanno sponsorizzato in maniera eclatante la manifestazione organizzata dal Partito democratico».
«Se facessero meno politica e più informazione magari venderebbero copie anziché continuare a perdere lettori ogni giorno. Comprare la Repubblica equivale a finanziare il Pd. Meglio darli in beneficenza», è l'attacco frontale del M5s al quotidiano del gruppo Gedi.
Comprare la Repubblica equivale a finanziare il Pd.
— Movimento 5 Stelle (@Mov5Stelle) October 28, 2018
Meglio darli in beneficenza.https://t.co/UAa0F0uTpo
«Questa è la nuova foto di copertina dell'edizione romana della Repubblica», si legge sul Blog delle Stelle in un breve post a firma Movimento 5 Stelle con l'immagine della manifestazione di protesta in Campidoglio. «Hanno deciso di togliere qualsiasi dubbio sulla loro parzialità e sponsorizzare in maniera eclatante una manifestazione organizzata da un Pd nostalgico dei tempi di Mafia Capitale, Buzzi e Carminati», continua il post, «evidentemente anche la redazione di Repubblica lo è. Se facessero meno politica e più informazione magari venderebbero copie anziché continuare a perdere lettori ogni giorno. Comprare la Repubblica equivale a finanziare il Pd. Meglio darli in beneficenza».
Diteci di voi se questo è un comportamento normale per un partito di governo. pic.twitter.com/ar9SMG2B45
— L'Espresso (@espressonline) October 28, 2018
«Ennesimo indecente attacco del Movimento Cinque Stelle alla libertà e all'autonomia della stampa italiana. Non è più tollerabile questo atteggiamento in un Paese civile e democratico», ha dichiarato la parlamentare del Pd Raffaella Paita. «Dire che comprare Repubblica è come finanziare il Pd è un'affermazione falsa, meschina e ipocrita. I giornali fanno il loro lavoro, quando riportano la notizia di una sacrosanta manifestazione dei cittadini romani contro la sciagurata gestione della sindaca Raggi. Per il M5s, però, i giornali che raccontano la verità sono un problema e una minaccia», ha detto la deputata.