Coltello santoku a cosa serve

Il coltello santoku è uno strumento da cucina di tipo professionale. Molti chef lo utilizzano al posto del coltello trinciante alveolato tipicamente occidentale.
Il santoku raccoglie il meglio dell’Oriente e dell’Occidente per facilitare le operazioni in cucina e portarle ad altissimi livelli.
Usi del coltello santoku
Il coltello santoku è molto versatile perché si può utilizzare per sminuzzare, tagliare, disossare e sfilettare. Nella cucina giapponese queste operazioni sono molto frequenti perché sono alla base della preparazione di piatti tradizionali come sushi, sashimi e uramaki.
Gli ingredienti principali sono normalmente pesce e verdure finemente sminuzzati o tagliati appositamente, secondo le ricette.
Nella cucina Occidentale il santoku si usa in particolare per passaggi come sfilettare il pesce.
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Caratteristiche del coltello santoku
Questo coltello si compone di una lama in acciaio o ceramica piuttosto larga. Talvolta sono incisi degli alveoli che impediscono al cibo di restare attaccato mentre si taglia. Il manico può essere di diversi materiali quali legno o plastiche dure e resistenti.
L’impugnatura è molto pratica e antiscivolo, soprattutto lascia lo spazio per le dita così che queste non tocchino alcuna superficie durante le operazioni di taglio.
È un coltello che letteralmente possiede "3 virtù", ma sembra averne molte di più. La sua estrema praticità, infatti, si ispira al primo destinatario per cui è stato pensato questo strumento ovvero le donne giapponesi.
Ottimi per il taglio dall’alto, questi coltelli giapponesi per chef si trovano in diversi formati con costi variabili che possono raggiungere i 300 euro.
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