Rai, la commissione di Vigilanza approva il nuovo contratto di servizio: scontro M5s-Pd
I parlamentari pentastellati hanno votato favorevolmente il testo modificato da Maurizio Lupi, schierandosi con la maggioranza. Critiche dai dem e dagli altri partiti. Esulta il centrodestra.
L’approvazione da parte della commissione di Vigilanza della Rai del nuovo contratto di servizio 2023-2028 ha portato a una nuova spaccatura tra Pd e Movimento 5 stelle. Tutto è nato dal testo che Maurizio Lupi, relatore di maggioranza, ha presentato nella mattinata del 3 ottobre. Nella bozza, infatti, sono stati recepiti alcuni emendamenti della minoranza e questo ha portato i pentastellati a votare favorevolmente, schierandosi al fianco della maggioranza per l’approvazione del testo. Hanno votato contro, invece, i membri della commissione di Vigilanza del Pd, di Italia Viva e di Verdi e Sinistra. Ad astenersi è stato invece Azione.
Votati «più di 80 emendamenti»
Maurizio Lupi in mattinata ha riferito che la commissione avrebbe dovuto votare «più di 80 gli emendamenti, la maggior parte dei quali sono dell’opposizione». E nelle stesse ore il Pd aveva anticipato l’intenzione di non firmare il documento. Antonio Nicita, senatore dem, aveva infatti dichiarato: «Come opposizioni siamo insoddisfatti dell’esito dei lavori della commissione di Vigilanza. Troppo poche le nostre osservazioni e i nostri emendamenti accolti nel parere predisposto dal relatore di maggioranza. Per questo ho rimesso il mio mandato di relatore di minoranza sul contratto di servizio Rai». Poi il voto, con la spaccatura causata dai sì del Movimento 5 stelle.

Bevilacqua: «Ottenuti risultati importanti»
E a spiegare i motivi che hanno spinto i pentastellati a votare favorevolmente è stata Dolores Bevilacqua. La senatrice del M5s ha dichiarato: «Il Movimento 5 Stelle ha lavorato per migliorare il testo originario del contratto di servizio, che era oggettivamente scarno e irricevibile. Siamo riusciti ad ottenere risultati importanti, che vanno dal rafforzamento della divulgazione scientifica alla lotta alla disinformazione, dal contrasto alla violenza di genere fino alle indicazioni sulla trasparenza ed efficienza nell’utilizzo delle risorse pubbliche fino al piano di prevenzione della corruzione. Non possiamo definire questo il migliore dei pareri, ma senza il nostro sì la maggioranza avrebbe potuto votare un testo a proprio piacimento con la prospettiva di vedere temi come la valorizzazione del giornalismo d’inchiesta. La scelta delle altre opposizioni ci sembra fuorviante».
Il Pd attacca: «Restano criticità»
I componenti del Pd della commissione invece hanno attaccato i colleghi: «Dispiace che i 5 Stelle abbiano votato diversamente dalle altre opposizioni. Ci sono criticità nel contratto di servizio per le quali non potevamo che esprimere la nostra contrarietà. Non sono state accolte infatti le nostre proposte volte, solo per fare degli esempi, a introdurre maggiori garanzie su principi e valori legati ai temi dei diritti e sul pluralismo; sono stati respinti persino gli emendamenti sul valore dell’istruzione, sul contrasto al cyber bullismo e sul tema della biodiversità. No, infine, anche agli emendamenti sul contrasto ai conflitti di interesse e sulla trasparenza».
Filini: «La Rai racconterà l’Italia reale»
Soddisfatto, invece, il centrodestra. Il capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione, Francesco Filini, ha dichiarato: «Il nuovo contratto di servizio rappresenta una cornice su cui la Rai può esercitare in totale autonomia, la sua linea editoriale. Dispiace che in un clima di grande e sostanziale collaborazione, dove il buon senso e il sano confronto hanno prevalso, una parte della sinistra non abbia comunque saputo rinunciare alla pregiudiziale ideologica, ma il risultato finale ci soddisfa a pieno. La Rai tornerà a raccontare l’Italia reale, quella a cui per troppo tempo è stata tolta la voce».