Come la Generazione Greta vuole provare a salvare il Pianeta

Stefano Francescato
20/09/2019

Il 20 settembre 2019 secondo sciopero mondiale per il clima indetto dal movimento #FridaysforFuture. Riciclo, rifiuto della plastica usa e getta, il motore di ricerca per la riforestazione: così la 16enne svedese ispira i giovani.

Come la Generazione Greta vuole provare a salvare il Pianeta

Ad appena 16 anni, Greta Thunberg ha testimoniato il 18 settembre 2019 davanti al Congresso degli Stati Uniti per incoraggiare ulteriori sforzi nella lotta contro i cambiamenti climatici. L’attivista svedese è diventata il punto di riferimento di un’ondata green che parte soprattutto dai giovani e vuole affrontare a viso aperto il problema del progressivo riscaldamento terrestre prodotto dall’inquinamento. E il 20 settembre 2019, il giorno dello sciopero, la Germania ha annunciato un pacchetto di norme da 54 miliardi di euro entro il 2023 più altri 100 entro il 2030 in difesa del clima.

DALLA PROTESTA SOLITARIA ALLA FAMA MONDIALE IN UN ANNO

L’elemento che impressiona, oltre alla grande quantità di consensi raccolti nel mondo, è la rapidità con cui il movimento ecologista ha raggiunto la notorietà a livello mondiale. Era il 20 agosto 2018 quando Greta dopo essere diventata vegana insieme con la sua famiglia, non andò a scuola per presentarsi da sola davanti al parlamento di Stoccolma con il cartelloSkolstrejk for klimatet, cioè “sciopero da scuola per il clima”. Era un venerdì. I successivi in tutto il mondo si sarebbero chiamati #FridaysForFuture, come il movimento globale che si è creato intorno a lei. Arriviamo così a marzo 2019, quando il primo sciopero mondiale per il clima ha fatto scendere nelle piazze di tutto il mondo centinaia di migliaia di persone.

GRETA, TESTIMONIAL E LEADER DI UN MOVIMENTO GREEN

Un movimento di lotta per i cambiamenti climatici esisteva già dal 29 novembre 2015, quando in 150 Paesi oltre 600 mila manifestanti scesero in strada alla vigilia del summit di Parigi Cop21 per chiedere ai governi un nuovo mondo a energia rinnovabile. Ma solo grazie a Greta, diventata in breve tempo un fenomeno mediatico, questo movimento ha avuto un’ulteriore spinta e un volto che funge da testimonial. La generazione dei Millennial non a caso è definita “Generazione Greta” dal nome di una leader che ha attraversato l’Oceano Atlantico in barca a vela e si è presentata a New York dove i Paesi delle Nazioni unite hanno presentato piani concreti per rispettare gli accordi di Parigi 2015. E se il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l’uscita degli Usa dagli accordi, nel resto del mondo tante cose stanno già cambiando, dai regolamenti europei che aboliscono le buste di plastica agli autobus ibridi che attraversano molte città.

LE INIZIATIVE: FRIDAYS FOR FUTURE, MOTORI DI RICERCA E BORRACCE

Si è quindi creata una generazione movimentista ma attenta al riciclo, alla provenienza delle materie prime, al rifiuto della plastica usa e getta, all’impronta ambientale dei comportamenti, nativa ecologica oltre che nativa digitale. Pochi sanno che esiste dal 2009 un motore di ricerca, Ecosia, che dichiara di donare l’80% dei proventi ricavati dalla pubblicità online al sostegno ai programmi di riforestazione. Ad agosto 2019, a seguito dell’ondata di incendi in Amazzonia, ha avuto un boom di download. Ma l’attivismo non passa soltanto per il digitale: molte scuole sono passate dalle bottigliette di acqua minerale alle borracce di alluminio, adottate dagli universitari della Bocconi ai liceali del Manara a Roma, che si sono anche autofinanziati per realizzarle tutte uguali con il logo dell’istituto. È anche il periodo delle app ecologiche come Treedom, l’unica piattaforma web al mondo che permette di piantare un albero a distanza e seguirlo online. Dalla sua fondazione, avvenuta nel 2010 a Firenze, sono stati piantati più di 600 mila alberi in Africa, America Latina, Asia e Italia. Nel giorno dello sciopero mondiale per il clima, insomma, la Generazione Greta dimostra di non avere nessuna intenzione di fermarsi.

LE RICHIESTE ITALIANE: BASTA GAS SERRA E GIUSTIZIA CLIMATICA

I ragazzi di Fridays For Future Italia, la branca italiana del movimento dei giovani per il clima di Greta Thunberg, hanno reso note le tre rivendicazioni della manifestazione nei confronti del governo: abbandono delle fonti di energia fossili e riduzione a zero delle emissioni di gas serra, giustizia climatica per i popoli di tutto il mondo e fiducia nella scienza. Il movimento, che non ha un coordinamento centrale e per ora è un insieme di comitati cittadini, ha organizzato eventi in oltre 100 città in Italia fino al terzo sciopero italiano per il clima previsto il 27 settembre 2019. Sul profilo Facebook di Fridays for Future Italia si legge: «Rompiamo il silenzio, diamo voce alla scienza: valorizziamo la conoscenza scientifica, ascoltando e diffondendo i moniti degli studiosi più autorevoli di tutto il mondo. La scienza ci dice da anni qual è il problema e quali strumenti servono per risolverlo. Ora spetta alla politica il compito di agire».